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Archive for the ‘Erich Maria Remarque’ Category

Niente di nuovo sul fronte occidentale

Recensione a cura di BalkanBeast

Soffrivo di continue depressioni. Nel tentativo di superarle cercavo di scoprirne la causa e quest’analisi mi riconduse all’esperienza della guerra.

Le ombre della guerra gravano su tutti noi sebbene non ne fossimo consapevoli.

Quando me ne resi conto iniziai a scrivere di getto.”

E. M. Remarque.

L’autore viene precocemente strappato agli studi nel 1916, inviato a difendere la patria tedesca sul tristemente noto fronte occidentale.

Il fronte di Verdun, nella battaglia delle Fiandre.

Remarque uscirà profondamente lacerato nell’animo, sconvolto nel profondo del suo pensiero ed alla ricerca di una spiegazione a quel ricordo troppo vivo che è la guerra.

Analogamente alla vita dell’autore il protagonista dell’opera è un giovane tedesco, richiamato a compiere il proprio dovere sviando gli studi.

E’ Paul Borner il personaggio centrale dell’opera, Remarque attraverso il suo omonimo comincia la stesura di un romanzo che va nell’intimo del protagonista stesso, raccontando con minuziosa cura dei dettagli e quasi a livello di reportage la tremenda esperienza della guerra.

Sono troppi gli eventi magnificamente redatti nella loro brutalità perchè siano elencati; la scrittura è asciutta, cruda e semplice delineando l’opera come una massima antimilitarista; in essa troviamo non solo gli avvenimenti legati ai personaggi, ma troviamo gli eventi che hanno segnato l’umanità intera allo scoppio della prima guerra mondiale.

Una guerra che come tutte le guerre genera un mondo nel quale il razioncinio è impossibile da mantenere, dove a regnare è l’istinto crudele ed animalesco e dove non vengono soltanto distrutte le impostazioni che regolano la vita civile, ma dove l’individuo stesso viene distrutto, materialmente e psichicamente. Questo è il mondo della trincea, il mondo di “Niente di nuovo sul fronte occidentale”.

Il libro è un’ opposizione alla retorica imperiale tedesca che viene smantellata dalla penna dell’autore, la stessa retorica che spinse una generazione di giovani al macello per parole grosse come onore, patria, orgoglio e cameratismo; riuscendo soltanto nel togliere ogni futuro a migliaia di ragazzi ancora adolescenti.

L’opera di Remarque susciterà lo sdegno del partito nazionalsocialista, rendendolo ostile al potere che nel 1933 brucierà le sue opere ritenute e denominate arte degenerata.

Ma il libro resta un’opera tradotta in più di 50 lingue, da leggere assolutamente.

Un’opera che ha raccontato e fatto storia.

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