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Archive for the ‘Leonardo Sciascia’ Category

il giorno della civetta

Recensione a cura di Mysterious Philosopher

La civetta; uccello notturno, lugubre. “Il giorno della civetta” sembra un po’ un ossimoro, ma è il titolo di questo romanzo breve di Leonardo Sciascia.
La Sicilia, un mondo paradossale, una “dimensione fantastica”, una pungente eccezione nel contesto dell’Italia novecentesca: la metafora con la civetta che compare di giorno rende bene l’idea.
Sciascia, tramite un giallo atipico, dipinge un quadro di una Sicilia spietata e tranquilla, terribile ed affascinante, in cui la legge della nuova Repubblica Italiana è quasi un sopportato formale fastidio.
Le regole sono altre, rispondono ad altri principi, sono elaborate da una cultura, da una storia, da un costume, che è sacro e onorato.
Sicilia e mafia, Sicilia e uomini d’onore, Sicilia e rispetto. Chi sbaglia si sente in colpa, chi sgarra è perduto; un cerchio di fuoco nel quale è facile e obbligato entrare, difficile e letale uscire.

Il commissario Bellodi, uomo del nord, uomo della Repubblica, ex partigiano, è trasferito in Sicilia; un duplice omicidio gli capita sottomano e con astuzia ed intelligenza, e qualche soffiata, riesce ben presto a riconoscere ed interrogare i colpevoli, appartenenti alle cosche mafiose del luogo.
Un uomo del nord, venuto a scombussolare l’invisibile e pesante legge siciliana. Troppo. Impossibile.
Sciascia riesce con abili cesure, e dialoghi sulla carta anonimi a dimostrare come l’ordine sia ben presto ristabilito. Colpevoli scagionati e delitto riversato su un ingenuo capro espiatorio; il tutto con la facilità disarmante, ordinaria, tranquilla della mafia, oltre a un’evidente e viscida collaborazione dei “potenti di Roma”.

La riflessioni finali di Bellodi, tornato a Parma, con dei suoi amici, manifestano bene cosa Sciascia vuole sottolineare, esplicitano chiaramente l’accusa velata dell’autore.
Sicilia, definita “incredibile”, paragonata ad una donna misteriosa, fascinosa, inquietante ma anche difficile da descrivere; che prende il pensiero con la sua angosciosa singolarità, e non lo lascia: Sicilia pericolosa, Sicilia diversa, troppo, Sicilia surreale.

Dalle pagine di Sciascia si resta colpiti per la soffusa spietatezza del suo sentito giudizio alla sua stessa terra, oltre alla cruda descrizione di quei raccapriccianti particolari psicologici e morali tipici della mafia. Libro scorrevole e di facile lettura, è consigliata per la piena comprensione dei particolari, una breve informazione sulla vita dell’autore, dei suoi impegni politici e del contesto in cui è vissuto.

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